CamminaMilano
- Associazione per i Diritti del Pedone -CICLOBBY Fiab-
UTP
- Associazione Utenti del Trasporto Pubblico (Via Borsieri, 4/E 20159
Milano)
comunicato
stampa Milano, 31 gennaio 2002
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SETTE
PROPOSTE PER
NON MORIRE...
(...DI
TRAFFICO)
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Ovvero, chi guida avvelena anche te: digli di smetterla
In
realtà, il problema non è quello, irrealistico, di bandire
l'uso dell'auto in città, ma quello, possibile, di limitarne l'abuso.
Circa
un terzo degli spostamenti motorizzati potrebbero essere sostituiti senza
grandi traumi da altre forme di mobilità non inquinanti (e non
congestionanti: anche se disponessimo già di auto elettriche o
a idrogeno, resterebbe irrisolta la questione dello spazio insufficiente).
Come
si può fare? Ecco la nostra ricetta.
a.. CURA DEL FERRO (o del FILO)
A differenza di quanto sostengono certi soloni pseudo ambientalisti,
come il professor Ponti, il trasporto pubblico guadagna nuova clientela,
ma solo dove dispone di reti su rotaia (ferrovie urbane, metropolitane,
tram in sede propria) competitive con l'automobile.
A Milano occorre: a) completare il passante; b) recuperare la cintura
sud delle FS (da San Cristoforo a Rogoredo) già esistente e inutilizzata;
c) portare avanti con decisione i prolungamenti della metropolitana ed
il
completamento delle metrotramvie, non dando peso alle proteste degli
automobilisti mascherati da ambientalisti; d) trasformare in filoviarie
le
linee di bus più trafficate (54, 56, 94, 95); il filobus costa
più
dell'autobus, ma dura molto di più e non inquina.
b.. STRADA ALLA BICI
Pur investendo sul trasporto pubblico, i mezzi non possono far fronte
da soli, soprattutto nel breve periodo, a tutte le esigenze di mobilità
emergenti.
Occorre puntare sul ruolo che la bicicletta può svolgere per
migliorare traffico e ambiente urbano creando itinerari protetti - non
solo con le piste ciclabili, ma anche, soprattutto nelle zone centrali,
mediante provvedimenti di moderazione del traffico (strade residenziali,
strade a 30 ed altro) - predisponendo punti attrezzati di interscambio
con
treni e metropolitana, consentendo il trasporto delle bici sui mezzi al
di
fuori delle ore di punta.
c.. CHI SCEGLIE L'AUTO DEVE PAGARNE IL COSTO
E' necessario comunque adottare la leva economica per scremare l'uso
parassitario dell'auto in città, a vantaggio di chi davvero non
può farne
a meno. Questo si può realizzare estendendo la sosta a pagamento
ovunque
la domanda di posteggio superi l'offerta ed assegnando un posto (fisso)
ai
residenti, eventualmente gratuito solo per la prima auto.
Siamo in un'economia di mercato, abbiamo una risorsa scarsa, il suolo
pubblico, cosa aspettiamo ad utilizzare lo strumento del prezzo per
disciplinarne l'uso?
Cio' non toglie che il Centro Storico, esteso ai Bastioni, debba
essere nuovamente chiuso ai non residenti.
d.. PENSARE IN GRANDE. Almeno alla scala metropolitana
Milano non finisce alla cinta daziaria. Gli interventi sulla viabilità
ed il trasporto pubblico vanno coordinati in funzione della città
reale
che si estende dall'Adda al Ticino e dalla Malpensa a Binasco. Su quest'
area va organizzata una rete di trasporti - e di itinerari ciclabili -
perfettamente integrata (Trenitalia, FNM, ATM, Autolinee private). La
delega va data alla Provincia, oppure ad un'Autority che coordini Regione,
Provincia e Comuni interessati, con ampie deleghe decisorie.
e.. I PIU' DEBOLI MERITANO SICUREZZA
Molti preferiscono l'auto perché, a torto, si sentono più
sicuri. E'
vero però che pedoni e ciclisti - in particolare, se bambini e
anziani -
sono troppo spesso vittime incolpevoli del traffico. Occorre perciò:
proteggere i marciapiedi dal parcheggio selvaggio; moderare il traffico,
anche con opportuni interventi di modifica strutturale delle strade, per
ridurre effettivamente a 30 chilometri all'ora la velocità sui
controviali
e nelle vie non di scorrimento; perseguire i troppi pirati della strada
che non prestano soccorso alle loro vittime, applicando le leggi in vigore
senza sconti e buonismi, almeno con riferimento alla revoca della patente
ai recidivi.
f.. USARE LA TESTA PER SPOSTARSI
Molti spostamenti potrebbero essere evitati o razionalizzati con una
diversa organizzazione degli orari, con il ricorso alle consegne a
domicilio, con il carsharing, il car pooling, il taxi collettivo. A
proposito, si deve estendere all'intera città il servizio bus a
chiamata
ATM nelle ore serali e notturne.
g.. CHI GUIDA AVVELENA ANCHE TE: DIGLI DI SMETTERE
Ci
siamo stancati: del gioco allo scaricabarile delle responsabilità
tra i
vari poteri; della minimizzazione del problema (come da parte di quei
giornalisti specializzati in motori che hanno ancora il coraggio di
sostenere che solo il 20% dell'inquinamento è imputabile al traffico);
del
benaltrismo (i problemi sono ben altri); del laismo (il problema è
là);
delle posizioni strumentali tra maggioranza ed opposizione (e all'interno
degli stessi partiti).
Per
vincere le grandi battaglie, occorre la concordia di fondo, al di là
degli schieramenti politici e sociali, isolando i gruppi dei protestatari
ad oltranza e le lobby degli interessi corporativi.
Occorre
cambiare gradualmente, ma definitivamente, gli stili di vita in
materia di mobilità urbana.
E
se le case automobilistiche continuano imperterrite a pubblicizzare i
loro prodotti, come se nulla fosse successo, non sarebbe male che il
Ministro della Sanità - oltre a mandare figlia e nipotina a San
Remo -
prescrivesse in aggiunta agli spot sull'automobile la dicitura questo
prodotto nuoce gravemente alla salute (oltre che al portafoglio).
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